Essendo molto articolata nei secoli la storia di Casalmaggiore, su suggerimento dei proff. Guido Sanfilippo e Colomba Vezzosi, esperti conoscitori di storia locale, l'ambito privilegiato di rievocazione e di ambientazione è stato circoscritto agli anni a cavallo tra il Millequattrocento e il Millecinquecento quando Casalmaggiore, terra di confine ambita da più potenze, ebbe modo di ottenere nel novembre del 1500 da parte della Serenissima Repubblica di Venezia la ratifica ufficiale dei propri Statuti che la rendevano autonoma dalla giurisdizione di Cremona.
Gli Statuti stavano ad indicare le raccolte sistematiche delle leggi fondamentali del Comune e delle Corporazioni.
Negli Statuti confluivano norme consuetudinarie formatesi nei secoli, ma prive di ufficialità e anche formule di promesse e di impegni che i magistrati del Comune si assumevano di fronte al popolo e viceversa.
Ebbene, fu grazie all'abilità diplomatica del nostro concittadino, il patrizio Leonardo Chiozzi, poi giustamente celebrato come "pater patriae" e di suo fratello Andrea, entrambi oratori della "Comunitas ed homines Casalis Maioris", che i nostri Statuti furono ratificati ufficialmente.
In pratica questo rappresentò per Casalmaggiore il periodo in cui si costituì come piccola entità statuale, poiché vennero sottoposte alla sua giurisdizione le quindici ville (frazioni) del territorio circostante che formarono il suo contado. In virtù di questi Statuti, Casalmaggiore si elevò di grado e si inserì a pieno titolo nel processo che la vide affrancarsi dalla dipendenza di una città dominante quale era Cremona, per costituirsi in autonomo soggetto politico.
Il periodo scelto per la rievocazione, secondo testimonianze storiche (Romani, Lodi, ecc.), ha rappresentato per gli abitanti di Casalmaggiore una specie di "età dell'oro" in cui fioriva il commercio di vino, gualdo, canapa, zafferano ed altro, scambiati, tramite la via fluviale del Po, con spezie e mercanzie di grande valore provenienti da Venezia. In tal modo la nostra cittadina era diventata un importante porto e punto di rifornimento per i mercati del circondario. Tutto ciò a vantaggio di una diffusa agiatezza che si trasformava in cultura, feste, giostre e altri "virtuosi" trattenimenti organizzati sia da parte dei nobili che dai popolani in un clima di pace e familiarità che ancor oggi si vorrebbe auspicare.
L'accordo tra Casalmaggiore e la Serenissima veniva ufficializzato dal Doge Agostino Barbarigo il 21 novembre 1500 e costituì un evento importantissimo perché sulla sua falsariga furono redatte successivamente le ristampe che, di secolo in secolo, portarono Casalmaggiore al felice coronamento del suo sviluppo storico con la proclamazione a città avvenuta nel 1754 in epoca Teresiana.
Il manoscritto originale del documento veneziano è ancora conservato con somma cura nel nostro Archivio Storico.
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Ultimo Aggiornamento: 23 aprile 2012